Cantine Aperte Molise

Molise: terra da scoprire
In una regione per l’80% montuosa il vigneto trova poco spazio: nelle due zone Doc – una adriatica, l’altra appenninica – si producono tuttavia vini di qualità, degni ambasciatori di una regione dalle grandi risorse naturali e umane.
La viticoltura molisana, che si fa addirittura risalire a età preromana, non ha un ruolo di primo piano nell’economia regionale. La scarsa diffusione della vite non è imputabile a elementi climatici, come prova l’ottima produzione d’olio d’oliva, ma a elementi storici ed economici. Fatto sta che nel paesaggio molisano la vigna compare solo sulle colline della bassa valle del Biferno, in prossimità dell’Adriatico, e a cavallo del crinale appenninico nei bacini dei fiumi Trigno e Volturno, dove la coltivazione assume addirittura caratteri montani. Il vigneto, che pure conta una grande varietà di uve tradizionali, è dominato dal vitigno a bacca rossa Montepulciano, che da solo copre il 64% della superficie vitata. Con Sangiovese e la coppia di bianchi Trebbiano d’Abruzzo e Trebbiano Toscano si giunge poi a quasi l’85%, a testimonianza della massiccia immigrazione ampelografica. Quanto alla normativa, il Molise conta oggi tre zone a Denominazione di Origine Controllata – Molise, Biferno e Pentro d’Isernia – e due a Indicazione Geografica Tipica: Osco o Terre degli Osci e Rotae. Il quadro è quello di una viticoltura ancora modesta per cifre ma valida e promettente, come il futuro turistico stesso della regione.